Stop Camorra chiede agli organi istituzionali, in primis il Ministero dell'Interno e via via scendendo province e comuni, che si faccia una volta e per tutte chiarezza sull'utilizzo dei beni confiscati. Vogliamo sapere una volta e per tutte quali sono questi beni e chi attualmente li detiene ed in base a quale titolo.
Stop Camorra - fondato dal giornalista anticamorra e anticorruzione dott. Luigi Cangiano
Melma politica e camorra possibile grazie a controllori e giornalisti che girano lo sguardo dall’altra parte, ricevendo in cambio facili carriere e posti in parlamento
Gli ultimi arresti di una corrotta classe politica, sicuramente la più corrotta di tutto il territorio nazionale e probabilmente del Mondo, accendono un barlume di speranza in chi come me denuncia questa sconcertante realtà da ormai un ventennio, ottenendo come unico risultato l’oblio e la persecuzione.
E’ lampante che la melma politica che si abbraccia ogni giorno con la camorra ha vita facile grazie al fatto che chi dovrebbe controllarli e ancor di più i giornalisti che dovrebbero fare le pulci a questa gentaglia che affama e distrugge il nostro territorio, puntano il loro sguardo altrove, fingono di non sapere, che questa zuppa maleodorante ma molto appetitosa per chi è intento solo ad ingrassarsi il portafoglio è ciò che ogni giorno distrugge le aziende sane e le persone oneste, che manda avanti deficienti matricolati e costringe, invece, validissime menti ad espatriare od a fare un lavoro non all’altezza delle proprie capacità e giuste aspettative.
Figli, nipoti, parenti ed affini vari di politici e di dirigenti troppo spesso senza capacità alcuna rubano cattedre universitarieo posizioni lavorative ancora più importanti e redditizie, tutto ciò a discapito della formazione ed a discapito di qualsiasi altro servizio ove un deficiente raccomandato ruba il posto ad un iper preparato sprovvisto di titolo di de/merito rilasciato dall’accademia della camorra/affaristica/ burocratica/clientelare.
La provincia di Caserta è marcia fino al midollo e questo nauseabondo liquame è anche colpa di chi giornalista ci sguazza non facendo il proprio dovere, anzi addirittura in alcuni casi è complice e riceve in cambio una facile carriera o addirittura in posto in parlamento.
Nello nostra terra viviamo in un vermaio, ove alcuni vermi sono talmente grossi ed intoccabili, che riescono perfino ad assurgere a posizioni di rilievo e di rispetto nazionale ed internazionale, mentre la loro giusta collocazione sarebbe un carcere di massima sicurezza al regime del 41 bis.
Questi arresti, come detto hanno acceso un barlume di speranza, ma purtroppo sono consapevole che lo stesso si spegnerà presto, arriverà di sicuro il carrozzone dell’anticamorra “di mestiere”troppo connessa alla camorra/affaristica/ burocratica/clientelare e tutto finirà come al solito in una bolla di sapone.
Spero di sbagliarmi, ma in vent’anni mi è capitato raramente, altri “colleghi” che, invece, sbagliano le loro valutazioni quotidianamente, che hanno persino dipinto loschi figuri, accusati di 416 bis, come paladini dell’anticamorra, ora stanno comodamente a casa loro, dotati di scorta e con conti in banca da milioni di euro, purtroppo, questa è la mia terra, una terra dove il bene non attecchisce più.
Luigi Cangiano
Giornalista, Presidente movimento politico STOP CAMORRA
Il coraggio di essere un giornalista anticamorra e anticorruzione
In Terra di Lavoro ed in particolare nell'agro-aversano per fare il giornalista anticamorra ed anticorruzione devi avere coraggio da vendere.
In primis devi averne per combattere la paura del pericolo di dare fastidio ai camorristi con la pistola che possono far male te e la tua famiglia, ma di questo siamo consapevoli e ce ne facciamo una ragione, ogni giorno, pur di continuare a raccontare la realtà di corruzione politico-camorristica che ci circonda.
Ancora più coraggio si deve avere per sottostare ad inutili diatribe, messe in scena ignobilmente da chi ha tanti spettri nell'armadio, ma così tanti spettri nell'armadio, ed a cui, quindi, dai tanto tanto fastidio quando riesci a mostrare qualcuno di questi loro scomodi soprabiti.
Gente con la doppia faccia, la doppia morale, la doppia idea di giustizia nell'agro-aversano, nella terra del clan dei Casalesi ce ne sta a bizzeffe!
Gente che a chiacchiere dice di combattere la camorra per assurgere al potere politico, al potere economico, al poter sic et simpliciter, ce ne sta oltremodo a bizzeffe.
Ebbene questa gente è quella che ci fa veramente paura e che limita l'azione a chi vorrebbe raccontare tutta la verità alla sua gente.
E' di questa gente che i cittadini dell'agro-aversano debbono aver più paura innanzitutto perché sono loro la vera feccia, quella più subdola e che appesta la terra in cui viviamo, sono loro i decisori, i mandanti delle azioni dei camorristi con la pistola, sono loro che danno alla camorra idee, appalti, modi abominevoli di far soldi, come avvelenare una terra e la gente che ci sta dentro, pur di fare milioni e milioni di euro.
Una politica con gli occhi aperti, onesta e perbene non avrebbe mai permesso lo scarico di veleni nella sua terra, si vede che questa politica nell'agro-aversano non esiste e quella che si dipinge tale è solo finzione!
I RENZUSCONI BROTHERS (il duo Renzi (PD) - Berlusconi (FI)) ha ideato una legge elettorale, che definire truffa è un eufemismo.
Si tratta, infatti, di una vera e propria rapina aggravata perpetrata da un'associazione criminale.
Ciò che viene sottratto agli italiani è la VOLONTA' POPOLARE, ancora più di quanto non avvenisse con il già incostituzionale PORCELLUM (del buon Calderoli).
Due partiti (PD-FI) che hanno circa il 25% dei voti ciascuno, con questa legge vogliono distruggere il terzo incomodo (M5S), che ha anch'esso il 25% dei voti.
Questa legge elettorale così come concepita tende esclusivamente ad escludere o comunque a ridurre al lumicino la presenza del M5S nelle aule parlamentari.
Non è vero che porterà alla governabilità, in quanto è assodato, dopo le elezioni del 2008, che anche se una coalizione prende il 60% dei seggi in entrambe le Camere, dopo non è certo che il vincitore riuscirà comunque a governare.
Per l'Italia, se tutti vogliono veramente la pacificazione e la governabilità, l'unico modo per raggiungerla è fare due semplici leggi:
1) una legge proporzionale pura e senza alcuna forma di sbarramento per i piccoli partiti;
2) una legge sulla formazione del governo in base alle quote percentuali di ogni partito. Non vi sarebbe più opposizione, ed il Governo Italiano quando si presenterebbe in Europa ed anche altrove non verrebbe più deriso.
Perché una cosa così semplice non viene attuata? Perché i potenti vogliono concentrare nelle loro mani il potere e non farlo esercitare al Popolo, che resta così sovrano solo su una carta, quella Costituzionale, che i potentati difendono solo a loro uso e consumo!
Saviano è avulso dalla realtà. Basta farci lezioni.
Perché noi giornalisti sul campo non dobbiamo continuare a farci dare lezioni da Roberto Saviano.
Saviano per sua stessa ammissione è una persona sotto scorta da quasi dieci anni oramai.
Non vogliamo polemizzare sul fatto che tra l’altro questa scorta gli fu data con il parere negativo di diversi rilevanti esponenti della Polizia, ossia, per tali soggetti Saviano non andava dotato di scorta perché non erano reali e/o rilevanti le minacce ne suoi confronti (ricordiamo che il tutto nacque da una semplice lettera anonima con un bossolo all’interno, minaccia di livello 0 per chi fa il giornalista di camorra, chi non l’ha mai ricevuta vuol dire che non fa questo lavoro!)
Resta il fatto che la scorta ce l’ha e se la tiene ben stretta essendo diventata un suo status symbol vittimistico che sfrutta a piene mani, perché sempre secondo lui questo lo limita nei movimenti e non gli permette di osservare la vita reale.
Quindi Saviano è estraneo alla vita reale da quasi dieci anni eppure continua a dar lezione a tutti i giornalisti che, invece, tutti giorni e sul campo rischiano veramente la vita o almeno di essere seriamente malmenati.
A dire la verità Saviano era estraneo alla vita reale anche quando la scorta non l’aveva, così estraneo che per lui un soggetto come Lorenzo Diana è un eroe, mentre per la DDA è un indagato di 416 bis, che per lui i setaioli di Caserta sono dei grandi imprenditori da prendere ad esempio mentre per i magistrati sono dei bancarottieri da perseguire penalmente. Così estraneo alla vita reale che con Gomorra ha ricevuto diverse accuse di plagio (ossia Saviano copiava di sana pianta diversi articoli scritti da altri senza neppure avere la briga di citare la fonte), alcune zittite dalla Mondadori con accordi economici, altre giunte fino a sentenza definitiva, così estraneo alla realtà dei fatti che è stato condannato anche a grossi risarcimenti per diffamazione per aver scritto palesamente il falso in alcuni suoi articoli e libri.
Noi giornalisti sul campo dobbiamo quindi smetterla di prendere lezioni da questo fortunatissimo scrittore e non dobbiamo più permettergli di darcene. Saviano oramai quando parla di camorra è avulso dalla realtà, ci racconta le sue folkloristiche creazioni skyiane seriali, non racconta la realtà. Deve decidersi Saviano o fa le fiction per Sky o viene in Campania in mezzo alla gente a vedere la realtà con i suoi occhi ed a scrivere cose serie. Fare il giornalista anticamorra è una cosa seria, non si fa sorseggiando champagne e mangiando caviale a Parigi, a Londra o a New York e poi scrivendo la solita cantilena conosciuta a memoria anche dai bambini delle elementari.
Stiamo attenti ai danni che Saviano e Sky stanno facendo a Napoli e non ci riferiamo solo all’immagine di Napoli ma alla subcultura criminale di questa città, che sta tornando ad essere come alla fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 più feroce e spietata.
Di ciò le conseguenze non le paga Saviano e non le paga neppure Sky, che anzi si ingrassano sul sangue di Napoli.
Le conseguenze le paghiamo noi: che qui viviamo, che qui scriviamo, che qui lottiamo!
Arrestato il figlio di Sandokan Nicola Schiavone
La polizia ha arrestato il 15 giugno 2010 in provincia di Caserta Nicola Schiavone, figlio del boss dei casalesi Francesco Schiavone detto "Sandokan".
Lo ha annunciato la squadra mobile di Caserta.
Nicola Schiavone, classe '78, è stato trovato nel corso di un blitz in un villino isolato a Casal di Principe, comune roccaforte del clan dei Casalesi.
Come il padre, anche Nicola Schiavone amava dipingere. Nella casa infatti, ha riferito la polizia, è stata ritrovata una stanza dedicata alla pittura, con colori, pennelli, tele e due quadri.
Secondo gli inquirenti, dopo l'arresto del padre Nicola Schiavone è diventato uno dei reggenti del clan composto da diverse fazioni.
Nicola Schiavone era ricercato "da alcuni mesi per alcuni episodi per i quali vi era esigenza di rintracciarlo ma la prima ordinanza di circa un mese e mazzo fa gli è stata recapitata per un triplice omicidio di cui è ritenuto mandante", ha spiegato a Reuters il procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho, che coordina la sezione della Dda di Napoli impegnata a indagare nell'area casertana.
Secondo gli inquirenti, Nicola Schiavone avrebbe fatto uccidere tre uomini affiliati al clan ma più vicini alla fazione Bidognetti, che avevano chiesto una tangente a un caseificio appartenente al cugino del boss Sandokan.