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Stop Camorra denuncia: sempre i soliti noti alle prossime elezioni di Carinaro PDF Stampa E-mail
Scritto da Luigi Cangiano   
Venerdì 22 Febbraio 2019 12:04

Stop Camorra denuncia: sempre i soliti noti alle prossime elezioni di Carinaro

Già pronto un piano per distruggere altri milioni di metri quadri di terreni agricoli!

 

Governo del cambiamento a livello centrale, M5S ad oltre 2000 voti a Carinaro, ma nonostante tutto questo alle prossime elezioni comunali per il piccolo comune dell’agro-aversano, saranno sempre i soliti noti a spartirsi le poltrone ed a decidere le sorti di questo territorio e dei suoi cittadini.

Soprattutto il territorio da continuare a sodomizzare con cementificazioni selvagge sarà al centro dei soliti appetiti dei prossimi amministratori locali o meglio di chi è alle loro spalle, di chi li manda avanti e li sostiene economicamente ed elettoralmente.

Possibile che a Carinaro il tempo sembra essersi fermato all’inizio degli anni ’70, dove l’unico modo di amministrare una cittadina era quello di deturpare il proprio territorio con iniziative imprenditoriali che oltre alla cementificazione hanno portato ben poco altro al territorio ed ai suoi cittadini?

Lo chiedo soprattutto agli amici del M5S possibile che solo l’anno scorso abbiate preso oltre 2000 voti e ora non siate in grado di portare un briciolo di rinnovamento nella politica locale del vostro Paese? Vi chiedo dove siete, dove sono i vari Di Maio e Moronese, che quando vi hanno utilizzato per accaparrare voti sono venuti anche più volte e ora, invece, penso proprio che non vi concederanno il simbolo per presentarlo alle amministrative?

Fui il fondatore del primo meetup del M5S a Carinaro, ma da almeno 7 anni, ossia, dalle Parlamentarie del 2012 vi denuncio che la scelta è fatta tutta a livello centrale dalla Casaleggio & Associati srl. Non vi faranno mai crescere e non vi concederanno mai nulla, se non vi appecoronate a quella srl.

Detto questo dico a tutti i cittadini perbene di Carinaro di non andare a votare, nelle attuali condizioni è del tutto inutile, che vinca un gruppo o un altro non cambierà perfettamente nulla. Si deturperà e distruggerà solo ulteriormente il territorio. Si potrebbe benissimo pensare alla riqualificazione di aree industriali e di capannoni in disuso ed abbandonati, invece no, si distruggeranno altri milioni di metri quadri di territorio vergine passati dalla sera alla mattina da terreni agricoli a terreni edificabili, è tutto già pronto, è tutto già scritto, si attende solo il prossimo sindaco fantoccio che firmi, con buona pace delle persone oneste che ancora una volta staranno a guardare andare in cemento terreni agricoli vergini e che potrebbero produrre eccellenze agricole del territorio.

Per le stesse cose in paesi limitrofi (Orta di Atella in primis) amministratori anche di grosso spessore politico e con seguito bulgaro sono finiti in carcere, mi chiedo come mai a Carinaro, dove si è deturpato il territorio negli ultimi 50 anni anche in maniera più indecente mai nessuna inchiesta serie sia stata fatta!

Luigi Cangiano

Ultimo aggiornamento Venerdì 22 Febbraio 2019 12:07
 
Di Maio's family: una famiglia irrispettosa delle Leggi PDF Stampa E-mail
Scritto da Luigi Cangiano   
Sabato 01 Dicembre 2018 05:26

Padre Antonio Di Maio, accertati 176000 euro di debiti con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (ex Equitalia), in corso indagini per fatti relativi ad abusi edilizi e trattamento rifiuti (accertamenti effettuati fine novembre 2018 dalla Polizia Municipale del Comune di Mariglianella).

Madre Paolina Esposito, insegnante dal 1980 ed ora dirigente scolastico (preside), è un funzionario pubblico, in base alla Legge non può essere intestataria di un’attività economica, eppure. lo è stata nonostante la Legge glielo impedisse, quindi ha violato la Legge. Attendiamo che il Ministero dell'Istruzione prenda dei seri provvedimenti al riguardo.

Questi sono fatti gravi, su questi fatti chiediamo giustizia, chiediamo che Luigi Di Maio si dimetta, visto che dice pesta e corna di chiunque, ora non deve rimanere al suo posto! Non può rimanere al suo posto! Glielo chiedono gli italiani onesti: quelli che pagano le tasse e quelli che rispettano e conoscono tutte le Leggi dello Stato.

Sarebbe una questione di coerenza personale che facesse questo passo, che si dimettesse, ma la coerenza non è una delle virtù di Luigi Di Maio, una marionetta, nella mani di Davide Casaleggio, pronta a smentire tutto quello che ha detto solo pochi minuti prima, solo per raggranellare qualche voto in più.

Agli italiani onesti, a coloro che pagano le tasse fino all’ultimo centesimo, ai dipendenti pubblici che mai si sognerebbero di intestarsi una ditta, chiedo di alzare la voce.

Basta credere in Luigi Di Maio, un uomo la cui credibilità deve scendere a zero.

Basta non fatevi raccontare più balle dal sig. Luigi Di Maio, bi-ministro e vice-premier.

L’Italia ha bisogno di persone perbene, con una famiglia perbene alle spalle, una famiglia che non raggira le Leggi dello Stato per tornaconto familiare, al quale lo stesso Luigi Di Maio ha attinto, per formarsi, sebbene poco e male.

Ultimo aggiornamento Venerdì 06 Giugno 2025 15:50
 
Roghi tossici: "troppo comodo incolpare sempre e solo la camorra" PDF Stampa E-mail
Scritto da Luigi Cangiano   
Martedì 20 Novembre 2018 04:52

TERRA DEI FUOCHI, 20/11/2018. Ieri si è tenuta a Caserta l'ennesima parata governativa, l'ennesima presa di posizione che non smuoverà di un millimetro, le sorti della nostra terra. Terra dei fuochi, terra di camorra, ma anche terra di inefficienza e di connivenza dello Stato con il malaffare, anzi, terra dove troppo spesso il malaffare è portato direttamente dallo Stato.

Incolpare come al solito la camorra, di tutte le colpe di questo territorio, è diventato lo sport nazionale. Da Saviano in poi, tutto il male, tutto il marcio, tutto il brutto, lo fa solo la camorra.

Io che in questo territorio ci vivo, io che in questo territorio ci lavoro, io che in questo territorio sono costretto a convivere con le inefficienze, per non dire direttamente le ruberie dello Stato e della sua burocrazia, vi posso giurare che non è così.

La camorra è l'alibi perfetto, per permettere a tutti di non fare il proprio dovere o per meglio dire per permettere a tutti di fare i loro porci comodi.

I roghi della terra dei fuochi, non sono opera della camorra, o perlomeno bisogna essere onesti e dire che non sono solo colpa della camorra.

La camorra intesa come organizzazione criminale strutturata non può essere così "neofita" nella distruzione dei rifiuti, i roghi sono frutto delle inefficienze dello Stato, incapace di far emergere il lavoro nero, delle tante fabbrichette della nostra zona, che ancora si ostinano a lavorare in condizioni disumane per arrivare sul mercato ad un prezzo inferiore dei prodotti cinesi, perché questo è il loro made in Italy, un prodotto di bassa qualità ad un costo inferiore di quello cinese.

Questo il made in Italy che crea i roghi tossici, il made in Italy che non può pagare lo smaltimento dei rifiuti, che non può trattare gli operai in maniera degna, il made in Italy nel quale o la fabbrica è totalmente in nero, o la fabbrica sulla carta esiste con zero operai assunti mentre poi all'interno di lavorano 10/20 persone.

Lo Stato dove è? Lo Stato guarda dall'altra parte! Lo Stato non fa lo Stato e allora tanto vale che ognuno si faccia i suoi porci comodi!

Ognuno prende i suoi bustoni di scarti di lavorazione, li mette nel camioncino, fa qualche chilometro, arriva su uno spiazzo butta i bustoni e li incendia. Io in questo non vedo l'opera della camorra, io in questo vedo solo l'assenza dello Stato e la cecità di chi in questa terra ci vive e fa crescere i propri figli in questo modo, credendo anche di essere furbo.

Prendiamoci tutti noi cittadini le nostre colpe! Basta nascondersi dietro l'alibi della camorra. La vera camorra siamo noi e lo Stato che ci comportiamo in questo modo!

Ultimo aggiornamento Martedì 20 Novembre 2018 05:12
 
Premiership senza sostanza: Luigi Di Maio! Siamo certi di meritarcelo? PDF Stampa E-mail
Sabato 25 Novembre 2017 04:58

Premiership senza sostanza

Luigi Di Maio (Avellino, 6 luglio 1986) residente a Pomigliano d'Arco, è il maggiore di tre fratelli. La madre è un'insegnante di italiano e latino mentre il padre Antonio, imprenditore edile, è stato dirigente prima del Movimento Sociale Italiano e in seguito di Alleanza Nazionale.

Dopo il diploma di liceo classico, si iscrive all'università. Sceglie dapprima la facoltà di ingegneria per poi trasferirsi a giurisprudenza dell'Università di Napoli Federico II, senza tuttavia completare gli studi.

Giornalista pubblicista dal 2007, ha lavorato per un breve periodo come webmaster, per poi lanciarsi in politica candidandosi nel Movimento 5 Stelle, nel quale milita dal 2007. Nel 2010 si candida come consigliere comunale del suo comune e ottiene 59 preferenze, senza risultare eletto. In seguito alle cosiddette "elezioni parlamentarie" del Movimento 5 Stelle, viene candidato on line con 189 preferenze ed eletto alla Camera dei deputati per la circoscrizione Campania 1 al secondo posto nella lista del Movimento 5 Stelle per le elezioni politiche del 2013.

Il 21 marzo 2013 è eletto vicepresidente della Camera dei deputati con 173 voti. Dal 7 maggio fa parte anche della XIV commissione, che si occupa delle politiche dell'Unione europea. In breve tempo diventa uno dei volti più noti del partito, tanto da essere nominato membro del cosiddetto "direttorio" del movimento, costituito nel novembre 2014 da cinque parlamentari scelti da Beppe Grillo, con l'obiettivo di costruire il principale organo direttivo del partito, con funzione di raccordo tra il leader e gli eletti in parlamento. Nel 2016 diventa responsabile degli enti locali per il Movimento 5 Stelle.

Nel settembre 2017 si candida alle elezioni primarie del Movimento 5 Stelle per scegliere il capo politico e candidato premier: l'esito delle votazioni tra gli iscritti alla piattaforma online del partito lo vede vittorioso con 30.936 voti, pari a circa l'82% dei votanti.[17]

Viene considerato un moderato con una posizione centrista all'interno del Movimento 5 Stelle.

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Dopo questo breve excursus sul cv di Luigi Di Maio (ricavato da Wikipedia) è facilmente intuibile che le qualità di Luigi Di Maio come premier siano tutte da dimostrare sul campo! Per ora quello che possiamo dire su di lui è che veste benino (eleganza del buon taglio sartoriale della scuola napoletana), è carino, il che lo aiuta fin quando non è costretto ad aprire bocca ed a rispondere alle domande dei giornalisti, li iniziano i suoi guai e li si comprende la sua totale impreparazione. La faccia di corno, come si dice a Napoli, aiuta fino ad un certo punto, ma quando si inanellano gaffes su gaffes, errori su errori, obbrobri su obbrobri è difficile poi smentire quello che si è puerilmente detto. Insomma amici cari a 5 stelle ma siamo proprio sicuri di meritarci un premier così, soprattutto, siamo sicuri che per arrivare al potere ad ogni costo poi l’Italia debba essere governata da uno così?

 
Saviano contro Di Maio su immigrazione... due demagogie a confronto PDF Stampa E-mail
Scritto da Luigi Cangiano   
Domenica 23 Aprile 2017 03:51

Per onestà intellettuale voglio premettere che pur essendo un giornalista anticamorra e anticorruzione nutro profonda disistima nei confronti di Roberto Saviano, al quale imputo il fatto, per me incontrovertibile, di aver raccontato storie a metà dimenticandosi di tutto il marcio che sta all'interno della sua area politica di provenienza DS e dintorni (ora PD) anzi addirittura santificando un ex componente della Commissione Parlamentare Antimafia dei DS (ora IDV se non l'hanno cacciato) finito poi in guai giudiziari di assoluta gravità.

Sempre per onestà intellettuale voglio ancora premettere, che pur orbitando politicamente nell'ottica dei M5S nutro altrettanta profonda disistima nei confronti dell'On.le Luigi Di Maio che, a mio avviso, con gli ideali del M5S, almeno quelli originari, ha ben poco a che vedere.

Detto questo sulla storia dell'immigrazione dei taxi del mare abbiamo assistito ad uno scontro fra diverse tipologie di demagogie.

La prima è quella di Luigi Di Maio che, pur di accapparrarsi qualche voto recuperandolo dalla Lega, definisce taxi del mare le imbarcazioni che salvano migranti dal cimitero liquido che è diventato il Mar Mediterraneo. Questa di Di Maio è una pericolosa demagogia para fascista e para razzista alla quale da militante del M5S io rifuggo, a mio avviso, non è questo il modo di trattare l'argomento migranti, lasciamo queste becere lamentele a Salvini ed alla Lega Nord, non facciamole assolutamente nostre.

La seconda demagogia è quella di Saviano. La sua è una demagogia buonista, tra l'altro in contrapposizione con se stesso con suoi pregressi pensieri sull'argomento. L'ottica di Saviano in questo caso è prendiamoli tutti, c'è posto per tutti, quando sappiamo bene, che oramai nel nostro Paese lavoro non ce ne sta. Prenderli tutti significa gettarli in pasto ad ogni genere di sfruttamento o farli diventare dei delinquenti. Condivido che bisogna salvarli ed in ogni modo dalle acque del Mediterraneo, ma dovremmo anche avere la forza da Italiani di batterci affinché il problema migranti diventi seriamente un problema europeo, se non addirittura mondiale, da combattere con ogni mezzo, anche aiutando economicamente quei Paesi da dove partono i migranti od intervenendo anche militarmente per far cessare i conflitti che muovono milioni di persone verso l'Europa.

Combattere un inutile scontro fra demagogie è solo propaganda politica di un movimento contro un partito: del M5S contro il PD (perché Saviano è del PD o qualcuno ha ancora il coraggio di dire che non è così?).

 

Ultimo aggiornamento Domenica 23 Aprile 2017 04:10
 
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