NAPOLI (26 aprile) – Rivelazione choc di un pentito di camorra: il boss Davide Leone controlla le sepolture nel cimitero del quartiere napoletano di Fuorigrotta. Così, quando un affiliato vuole seppellire un proprio parente, non può farlo se non dopo essere entrato in possesso di un vero e proprio nullaosta del boss.
Claudio Martelli dice che avrebbe denunciato trattative con "Cosa Nostra"
CLAUDIO MARTELLI - PROCESSO MORI: Claudio Martelli, ex ministro della Giustizia (1991-1993) ha deposto al processo al generale dell'Arma Mori. Sulla presunta trattativa tra lo Stato e la Mafia ha dichiarato: «Non credo che i carabinieri del Ros abbiano trattato con la mafia; penso solo che si siano avventurati nel terreno scivoloso di un'ipotetica collaborazione con la giustizia di Vito Ciancimino per evitare le stragi e arrivare alla cattura dei latitanti. Non ho mai pensato che Mori e De Donno fossero dei felloni, ma che agissero di testa loro. Che avessero una sorta di presunzione o orgoglio esagerato. Sono convinto che lo scopo del Ros, fermare le stragi, fosse virtuoso ma che il metodo usato, contattare Ciancimino senza informare l'autorità giudiziaria, fosse inaccettabile. Se avessi avuto sentore che c'era una trattativa in corso tra pezzi dello Stato e la mafia avrei fatto l'inferno. Invece l'iniziativa del Ros finalizzata a contattare Vito Ciancimino mi parve solo un atto di insubordinazione, quindi trattai la questione riferendone alle persone competenti come l'ex capo della Dia e l'allora ministro dell'Interno». Sull'arresto di Riina: «Il generale dei carabinieri Francesco Delfino, nell'estate del '92, vedendomi preoccupato, mi disse che dovevo stare tranquillo perchè mi avrebbero fatto un bel regalo di Natale e aggiunse che Riina me lo avrebbero portato loro. Lì per lì mi parve solo un auspicio». L'arresto, invece, arrivò davvero e proprio ad opera dei carabinieri del Ros il 15 gennaio 1993.
Ultimo aggiornamento Venerdì 09 Aprile 2010 05:28
Una task force contro l'economia corrotta
Serve un impegno concreto per abbattere gli imprenditori corrotti dal fenomeno malavitoso e allo stesso tempo per distruggere sul nascere quelle imprese che sorgono unicamente per creare danni al sistema economico e fiscale, ci riferiamo ad imprese “fantasma” che vengono poste unicamente per far debiti e fallire, ovvero, per pagare meno tasse o ancora per intascare unicamente contributi pubblici per fantomatiche imprese mai poste realmente in essere.
Da questo punto di vista occorrerebbero maggiori controlli e riscontri da parte della Guardia di Finanza, su quanto dichiarato dagli imprenditori in sede di iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio. Molto spesso sono lampanti casi di “teste di legno” alle quali vengono date responsabilità amministrative (giovani donne straniere o ottantenni/novantenni posti a capo di imprese anche di rilevanti dimensioni).
Questo genere di operazioni possono nascondere a volte solo problematiche di natura fiscale, ma molto spesso è il metodo più semplice per poter godere di candidi certificati antimafia, con i quali partecipare e vincere appalti pubblici.
La Provincia di Caserta potrebbe farsi promotrice della costituzione di una task force contro questo fenomeno dilagante nel nostro territorio.
Ultimo aggiornamento Mercoledì 07 Aprile 2010 12:43
Idee per lo sviluppo turistico della Provincia di Caserta
Secondo noi di STOP CAMORRA, prima di spendere anche un solo euro in provincia di Caserta si debbono scrivere, tutti insieme, delle regole auree anticamorristiche ed anticorruttive.
Abbiamo in mente, già da diversi anni, un’idea per il lancio del turismo in provincia di Caserta, più che del rilancio, in quanto riteniamo che finora vero turismo in provincia non vi sia mai stato.
Quest’idea consiste in tre punti fondamentali:
1) la bonifica integrale del territorio provinciale con particolare riguardo al litorale domizio e a tutta quella fascia di territorio che si estende dietro di esso con la relativa costruzione di nuovi complessi turistico-residenziali;
2) la costruzione su quest’area bonificata di un attrattore turistico intrattenitivo, che manca finora totalmente non solo in provincia di Caserta, ma in tutto il territorio regionale. Questo attrattore turistico intrattenitivo deve essere secondo noi di STOP CAMORRA, un immenso parco giochi che sia almeno il più grande d’Italia;
3) questo attrattore renderebbe utile e necessaria l’apertura e l’internazionalizzazione dell’aeroporto di Grazzanise, di cui la politica casertana, si riempie la bocca dal 1960, senza ben capire a cosa possa servire veramente un aeroporto internazionale sul territorio provinciale. In passato abbiamo dovuto ascoltare politici oggi divenuti importanti che propagandavano l’apertura dell’aeroporto di Grazzanise per esportare mele annurche e mozzarelle e questo francamente ci sembrava allora e ci sempre oggi quantomeno ridicolo.
Solo facendo camminare insieme questi tre punti fondamentali, siamo certi che si risanerebbe in maniera pressoché totale ogni problema occupazionale oggi presente in provincia.
Ultimo aggiornamento Mercoledì 07 Aprile 2010 12:50