Tessere Pd a Napoli, Di Battista accusa: «Arruolati camorristi del clan Contini» Però anche noi brilliamo in trasparenza! Stampa
Scritto da Luigi Cangiano   
Sabato 04 Marzo 2017 05:42

Tessere Pd a Napoli, Di Battista accusa: «Arruolati camorristi del clan Contini»

Però anche noi brilliamo in trasparenza!

Che nel PD le campagne di tesseramento si facciano in questo modo, io non ve lo dico da oggi, come Alessandro Di Battista, ma quando il PD ancora non esisteva.

Che addirittura molti membri altolocati del PD debbano questa loro alta collocazione unicamente per le loro amicizie poco trasparenti altrettanto ve lo dico da anni, se non decenni. Persino fidanzate di scrittori eccellenti debbono le loro alte collocazioni unicamente per parentele che hanno favorito affari e clan, peccato che i loro fidanzati eccellenti scrittori, pur trattando monotematicamente unicamente di Gomorra, non si rendano conto con chi abbiano allacciato legami sentimentali.

Quindi non posso non condividere quanto ha detto il mio collega di movimento Alessandro Di Battista, al quale però chiedo di farsi portavoce di una mia istanza.

Dobbiamo far diventare trasparenti le mura del M5S, aprire gli archivi, far conoscere a tutti nome e cognomi di ogni singolo iscritto, oramai sono troppi che si sono stufati nel nostro Movimenti, di assistere a votazioni online “farsa” decise all’ultimo minuto, o almeno fatte conoscere ai veri iscritti all’ultimo minuto.

Sono troppi nel nostro movimento che stanno perdendo la fiducia per la poca trasparenza.

Un movimento come il nostro dovrebbe pubblicare nome, cognome ed email di ogni suo iscritto, in modo che ogni singolo iscritto possa mettersi in contatto con tutti gli altri e creare così sinergie e veri punti di incontro.

La politica del M5S non può continuare ad essere relegata ai Meetup, i quali se è vero che all’inizio erano un punto di fermento e di aggregazione è altrettanto vero che oggi siano diventati del punti in cui solo in pochi ci si ritrova ed allora viene da chiedersi ma dove sono tutti gli altri, che fine hanno fatto, perché sulla carta siamo in tantissimi e de visu siamo così in pochi?

Molti movimentisti accusano addirittura che molti iscritti certificati del M5S, siano in realtà degli iscritti a loro insaputa, ovvero, persone che si ritrovano iscritte perché magari hanno dato la loro carta d’identità ed il loro numero di telefono a qualcuno in buona fede, un po’ come il caso delle firme false di Palermo e di Bologna. Questa fatto se risultasse vero significherebbe che tutte le votazioni online sono truccate, quindi sarebbe un fatto che minerebbe alle basi la nostra democrazia interna e forse l’esistenza stessa del movimento.

Quindi caro collega di movimento Alessandro Di Battista se puoi fai qualcosa al riguardo, prima che molti movimentisti decidano per conoscere la verità di farsela svelare da qualche inchiesta della Magistratura.

 

questo scritto è stato inviato a mezzo mail in data 02/03/2017 ad Alessandro Di Battista, attendiamo fiduciosi una sua risposta al riguardo.