Mai patti con il PD. M5S fuori dalle istituzioni corrotte! Stampa
Scritto da Luigi Cangiano   
Venerdì 05 Dicembre 2014 05:10

 

Partitocrazia corrotta e corruttrice ecco perché bisogna uscire dalle Istituzioni

E’ necessaria una rivoluzione ghandiana per distruggere il marciume

 

L’Expo di Milano, il Mose di Venezia, il letamaio umano che si nasconde dietro le discariche campane e per ultima, solo in termini temporali, Roma ladrona remix 2014, sto ricordando solo quattro enormi ruberie create dalla classe imprenditoriale/criminale/politica italiana e, purtroppo, esse sono solo la punta dell’iceberg. In Italia è tutto corrotto o comunque corruttibile, è ogni brandello di dignità vendibile al miglior offerente e chi tenta di resistere alla corruzione viene fatto fuori con le buone (con denunce per diffamazione e richieste di risarcimento) o se servisse con le cattive (con un colpo di pistola in testa o con autobomba).

A differenza di Roberto Saviano, chi scrive oggi, scrive da circa venti anni di questo stato comatoso della vita pubblica e privata italiana, dell’intreccio indissolubile fra affari leciti ed illeciti e politica, di uomini della politica pescati qua e la nei più purulenti meandri della società italiana e posti ai vertici di importanti snodi di potere, gentaglia che si sente autorizzata a fare di tutto o meglio che è stata messa in quei posti di comando proprio per fare ogni qualsiasi losco traffico possibile, immaginabile ed anche inimmaginabile per le persone oneste.

Chi ancora pensa, come certi esponenti del M5S, che il sistema sia sanabile senza uno scossone decisivo, purtroppo, si sbaglia e lo fa di grosso. Chi addirittura pretende di concordare con parte di questo letamaio la scelta di cariche istituzionali di vertice si sta rendendo complice di questo sistema partitocratico di corruzione. Spero vivamente che queste posizioni siano dettate unicamente dalla buona fede, ma debbo dirvelo con estrema onestà non ne sono convinto. Troppo blande sono le reazioni di numerosi parlamentari del M5S a questo sistema, che è alla luce del sole da decenni, molto prima che lo stesso movimento muovesse persino i primi passi, non vorrei che anche nel nostro movimento il marcio stia già attecchendo.

Io scrivo dalla provincia di Caserta, dalla terra dei fuochi, dalla terra che ospita il famigerato clan dei casalesi e denuncio da circa due decenni che in questa provincia fare politica in modo onesto è impossibile. Non c’è nessuno che tuteli, chi voglia fare veramente politica, la stessa magistratura, tanto osannata dal cantore Saviano (forse perché almeno un paio di capitoli di Gomorra sono la scopiazzatura di inchieste della procura o di sentenze del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere), non muove seriamente ed incisivamente un dito contro la politica e l’intreccio indissolubile con i clan e con l’imprenditoria da loro direttamente rappresentata.

Tutto è criminale in questa terra eppure si vuol dare a bere ai cittadini che arrestando Iovine, Zagaria, Schiavone, Bidognetti, Setola e qualche altro sfigato di questa stessa risma si sia debellato il male: NON E’ COSI’.

In questa terra, così come sta venendo fuori anche a Roma, anche le cosiddette imprese sociali e le associazioni che dovrebbero, a chiacchiere, combattere la camorra, scendono con essa a patti, intascano sovvenzioni a volte persino alla luce del sole, ma nessuno muove un dito, nessuno vuole neppure sentirne parlare, forse perché troppe volte persino magistrati, direttamente e/o indirettamente, fanno parte di queste associazioni, che dietro alla facciata di nobiltà nascondono connivenze indicibili, rapporti imprenditoriali squallidi, gestioni parassitarie ed incontrollate dei beni confiscati alla camorra e di tutti i lautissimi annessi e connessi che servono per foraggiare le campagne elettorali di esponenti politici che sono quasi sempre tutti sempre e solo di un partito: il PD.

Questa storia nessuno ve la racconta, probabilmente perché è grazie proprio a questo sistema che da questa terra, una raccolta di scritti già editi online con uno scarsissimo seguito all’improvviso divenne un best seller di cui tutti parlavano e discutevano senza neppure comprendere il pulpito dal quale partiva la predica. Questo pulpito oggi, si è tolto la maschera e si è persino accasato con una parlamentare PD, che si trova in parlamento solo perché ha uno zio che ha fatto fare grandi affari a delle imprese costruttrici per la costruzione di un grandissimo centro commerciale in un paesello di campagna con poche migliaia di abitanti.

In questa terra il sindaco di Villa Literno, poi primo eletto del PD alle regionali è stato arrestato per camorra, eppure, nel suo paese, da sindaco organizzava convegni contro la criminalità e si sedeva allo stesso tavolo di Don Luigi Ciotti, padre fondatore di Libera, la “congrega” di associazioni che ha letteralmente monopolizzato la ricchissima gestione dei beni confiscati in tutta Italia (parliamo di centinaia di milioni di euro di beni e non certo di noccioline), mai nei TG nazionali ho sentito parlare di questo, mi chiedo il perché anche se la risposta la conosco, purtroppo, sulla mia pelle da anni e sono certo che resterà una piaga che non guarirà mai.

Il PD e tutto l’altro lerciume partitocratico italiano lo dobbiamo distruggere politicamente, non possiamo scendere mai più a patti con esso!

 

Ultimo aggiornamento Venerdì 05 Dicembre 2014 05:14