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Enrico Fabozzi (PD) può aiutarci per gli appalti: parola di casalese! PDF Stampa E-mail
Scritto da Luigi Cangiano   
Lunedì 19 Luglio 2010 06:06

Sono accuse pesantissime quelle che diversi pentiti rivolgono a Enrico Fabozzi, sindaco di Villa Literno e consigliere regionale del Pd che martedì si è autosospeso dal partito; Fabozzi è indagato nell’ambito dell’inchiesta sulle collusioni tra clan dei casalesi e politica culminata lunedì nella notifica di 17 provvedimenti restrittivi, tra i cui destinatari figurano Nicola Schiavone, figlio del boss Francesco, e Nicola Ferraro, ex consigliere regionale dell’Udeur. I verbali che accusano Fabozzi sono contenuti nell’ordinanza emessa dal gip Vincenzo Alabiso su richiesta dei pm Antonello Ardituro e Marco Del Gaudio. Uno degli accusatori del consigliere regionale è Emilio Di Caterino, killer del gruppo di Giuseppe Setola: «Ha dichiarato che nell’anno 2006, dopo la sua scarcerazione, ha incontrato, insieme a Cirillo Alessandro e a Maccariello Raffaele, Luigi Ferraro in un bar sulla strada che porta da Casale a Villa Literno, di fronte a Corvino Motor; che chiese a Luigi Ferraro di intercedere presso il fratello Nicola— che in quel momento essendo un importante esponente del partito di Forza Italia non poteva essere incontrato apertamente – affinché il cugino di Raffaele Maccariello, a nome anch’egli Raffaele, si aggiudicasse un grosso appalto per la pavimentazione stradale indetto dal Comune di Villa Literno; che Nicola Ferraro, infatti, era molto legato al sindaco di Villa Literno, Enrico Fabozzi, e quindi era in grado, per quanto a conoscenza del clan, di incidere nella aggiudicazione di questo appalto, del valore di circa un milione di euro; che la trattativa ha comportato successivi incontri, nei quali Luigi Ferraro ha dato la disponibilità per far vincere questo appalto alla persona indicata; che Luigi Ferraro disse, quindi, di recapitargli la busta con l’indicazione del nominativo della ditta rassicurando che non ci sarebbero stati problemi; che effettivamente l’appalto era stato aggiudicato alla persona indicata e che i lavori poi sono stati effettivamente svolti». Anche il pentito Luigi Guida riferisce cose gravissime: parla per esempio di «un incontro cui parteciparono oltre allo stesso Guida e a Ferraro Nicola il sindaco Fabozzi. In tale occasione il Fabozzi si mise a completa disposizione degli interessi criminali dei suoi interlocutori mantenendo per sè la delega relativa ai lavori pubblici, nominando un nuovo capo dell’ufficio tecnico di intesa con Ferraro Nicola, procedendo per nomina diretta in caso di appalti di minor valore e truccando le procedure di gara per gli appalti di maggiore entità. Ferraro Nicola aggiunse che in tal modo sarebbero state designate imprese che spontaneamente avrebbero pagato il dovuto al clan senza necessità di intimidazioni ovvero di bloccare il cantiere».

 

(di T.B. dal Corriere del Mezzogiorno)

 

La cosa che più ci sconvolge e ci rattrista è che Enrico Fabozzi da anni afferma di battersi contro la criminalità organizzata ed ha fatto di ciò uno dei suoi cavalli di battaglia politica. Speriamo vivamente che le accuse mossegli non risultino vere.

In alternativa, ribadiamo, come già abbiamo fatto in passato, la necessità di ripensare da capo a piedi tutto l'associazionismo anticamorra che afferma, autoreferenziandosi, di battersi contro la criminalità organizzata, ma che sempre più spesso finisce invischiata in storie a dir poco sconcertanti!

 

 

Dal sito http://www.enricofabozzi.it/web/anni.asp abbiamo preso questo scritto propagandistico di Enrico Fabozzi

2003 - 2010
Sette anni di battaglie per la legalità

Dopo anni di disordine amministrativo, di mancanza di regole urbanistiche e commerciali, la grande novità dell’Amministrazione guidata da Enrico Fabozzi è stata quella di ancorare la propria azione a regole precise e condivise e, soprattutto, di sensibilizzare la collettività al problema della criminalità organizzata.

La Giunta Fabozzi, pur se nei limitati poteri riconosciuti in materia al Sindaco e agli amministratori, si è strenuamente impegnata sul fronte della lotta alla criminalità organizzata. Così, dal giorno dell’insediamento, nel maggio del 2003, si è caratterizzata per una serie di iniziative concrete finalizzate al recupero della legalità, alla lotta all’abusivismo nei settori dell’edilizia e del commercio, al risanamento ambientale e sociale. Le conferme tangibili di questi impegni sono gli atti compiuti dall’Amministrazione Comunale, quali l’approvazione del Piano commercio e la redazione del Piano Urbanistico Comunale, strumento utile a fronteggiare un diffuso abusivismo edilizio. Su questo fronte, è utile anche rammentare una significativa iniziativa assunta dall’ amministrazione comunale,l’avvio delle prime procedure di acquisizione al patrimonio comunale degli immobili abusivi.

Altro punto qualificante dell’azione amministrativa è stata la collaborazione con le Istituzioni sulla vicenda rifiuti che ha portato a Villa Literno il primo e principale sito legale di deposito delle “eco-balle”. Al contempo, però, merito dell’Amministrazione è stato quello di convogliare a Villa Literno importanti finanziamenti per un grande progetto di riqualificazione urbana ed ambientale, che si avvaleva di un finanziamento regionale di circa 14 milioni di euro, quale ristoro ambientale per la presenza del sito di stoccaggio delle “eco-balle” .

Accanto a queste direttrici di sviluppo, si rammenta anche l’attività amministrativa volta ad avviare progetti in grado di cambiare il volto dell’intero comune, a cominciare dal rilancio turistico, visto il collegamento con la riqualificazione del litorale domitio e con lo svincolo verso il costruendo aeroporto di Grazzanise, nonché la realizzazione del Polo Nautico.

Una serie di importanti investimenti sui quali l’Amministrazione e il Sindaco sono stati vigili nell’evitare eventuali infiltrazioni delle organizzazioni criminali. Tant’è che nel gennaio 2007, il primo cittadino di Villa Literno ha subito un grave atto intimidatorio teso a minare la volontà degli amministratori di contrastare questo tipo di fenomeni. La risposta fornita in questa occasione è stata simbolicamente la nomina di Antonio Tessitore ad assessore esterno alla Sicurezza, con la delega alla promozione e costituzione di una associazione antiracket sul territorio di Villa Literno.

L’impegno contro la criminalità organizzata è continuata con una importante manifestazione organizzata a Villa Literno, nel novembre del 2008, “Contro la camorra e le mafie. La legalità per lo sviluppo sociale, economico e civile” cui hanno partecipato, tra l’altro, Don Luigi Ciotti, Presidente dell’Associazione “Libera”, Raffaele Cantone, magistrato, e Guglielmo Epifani, segretario generale della CGIL.

Ancora, nel mese di marzo 2009, inoltre, in occasione del 15esimo anniversario dell’assassino di don Peppino Diana, Villa Literno ha aderito alla giornata contro le mafie promossa dalla associazione “Libera” ed ha firmato, con gli altri sindaci dell’agro aversano un “Protocollo per la legalità”.

Il Sindaco Enrico Fabozzi si è anche fatto promotore della costituzione di una stazione unica appaltante con la presenza di componenti della magistratura e delle forze dell’ordine per monitorare e vigilare sulle gare d’appalto che possono essere oggetto delle attenzioni dei clan camorristici

 

 

Ultimo aggiornamento Lunedì 19 Luglio 2010 06:21
 
I giornalisti liberi per Gianluigi Guarino libero! PDF Stampa E-mail
Scritto da Luigi Cangiano   
Martedì 13 Luglio 2010 17:04

Ci sono importanti giornali nazionali che nella loro edizione casertana e siti internet locali casertani che si occupano, a loro dire, di informazione, che senza alcun tipo di preoccupazione continuano a sfoggiare sulle proprie pagine pubblicità di "importanti" realtà “imprenditoriali” operanti nel territorio casertano, finite da tempo nel mirino della magistratura e che hanno significato per il territorio casertano unicamente uno sciupio di denaro pubblico una parte del quale, vista l'assiduità delle loro pubblicità, è stato investito nell'acquisto di questa parte della stampa!

Su queste stesse pagine molto spesso vengono ospitate pubblicità o articoli la cui finalità è solo propagandistica anche di enti pubblici o giù di li, molto spesso anche questi finiti nel mirino della magistratura, e/o di importanti associazioni che cercano proseliti per le loro iniziative.

E’ da sottolineare che molto spesso i giornalisti, che scrivono su questi siti internet e su questi importanti giornali nazionali nella loro edizione casertana, risultano essere sempre i medesimi.

Ancora più allarmante è il fatto che molto spesso alcuni colleghi riescono a ricoprire contemporaneamente la veste di addetti stampa ufficiali delle società, dei consorzi imprenditoriali e/o delle associazioni nelle quali si muovono ed allo stesso tempo pretendono di ricoprire la veste di giornalisti super partes, mentre il loro punto di vista risulta essere viziato in maniera pressoché indecente e quindi quanto scrivono è semplice propaganda e non vera informazione.

E’ sconcertante che alcuni di questi giornalisti, in occasione, dell’arresto del collega Gianluigi Guarino, si siano spinti, mossi dal loro intuibile tornaconto personale ed economico, addirittura a giustificare la detenzione del collega e ad invitare lo stesso a fare un reportage sul sistema carcerario italiano.

Ebbene questi colleghi dovrebbero innanzitutto vergognarsi di ciò che hanno scritto sul collega Gianluigi Guarino ed in secondo luogo svestirsi delle loro posticce vesti di santità e rendersi conto di essere unicamente dei prezzolati nelle mani del potentato di turno che li foraggia in continuazione, pronti a svendere le proprie parole al primo che mette loro in mano una manciata di euro.

Io Luigi Cangiano, da giornalista libero e senza alcun tipo di vincolo con chicchessia, continuo nella difesa del collega Gianluigi Guarino, una difesa che dovrebbe essere posta in essere con fatti concreti da ogni collega giornalista senza se e senza ma.

Ho trovato raccapriccianti, faziosi e ipocriti i messaggi di alcuni colleghi, che a chiacchiere dicono di essere per la libertà di stampa, ma che poi, molto spesso, rivestono la qualifica più di querelomani che non di veri e propri giornalisti, fottendosene persino di querelare i loro colleghi.

Contro questa tipologia di colleghi, noi giornalisti liberi, dobbiamo batterci per non veder soffocata la nostra voglia di raccontare la verità.

Siamo certamente di più, siamo quelli che scrivono per amore di farlo, siamo quelli che raramente vengono pagati per il loro lavoro, siamo gente che vuole il trionfo della verità nella terra più marcia che possa esistere in Italia: la provincia di Caserta, l'impero della camorra politica, economica e sociale.!

 

Luigi Cangiano

Giornalista

www.stopcamorra.it

Ultimo aggiornamento Mercoledì 14 Luglio 2010 15:29
 
Gianluigi tieni duro! Dedicato al collega giornalista incarcerato per diffamazione PDF Stampa E-mail
Scritto da Luigi Cangiano   
Domenica 11 Luglio 2010 15:22

Quando ti viene la nausea di essere un giornalista per amore della verità

 

Questo scritto è dedicato al collega Gianluigi Guarino che ha subito l’indecenza di essere messo in carcere per aver unicamente scritto degli articoli giornalistici.

 

La conoscenza con Gianluigi Guarino e con i suoi collaboratori di www.casertace.it è puramente epistolare e fatta di brevi mail scambiate nel corso negli anni per questioni di assoluta natura giornalistica. Leggere del suo arresto per un cumulo di condanne per diffamazione, di primo acchitto fa venir voglia di smetterla di fare il mestiere di giornalista o più semplicemente di comunicatore “sociale”. E’ ignobile che ad un uomo venga tolta la libertà personale unicamente per aver espresso la propria libertà di pensiero.

 

E’ ancora più ignobile che Gianluigi Guarino si trovi imbavagliato dietro le sbarre, quasi esclusivamente grazie a persone che quotidianamente dicono di battersi per la libertà di stampa e manifestano contro i progetti del governo Berlusconi che mirano ad attutire il linciaggio mediatico che certa stampa pretende di fare con l’utilizzo indiscriminato di intercettazioni di ogni tipo ed in ogni modo ottenute.

 

Voglio qui denunciare che dal 2007 sto subendo da parte di esponenti politicamente e socialmente esposti a sinistra una sorta di linciaggio mediatico (messo in essere su internet sempre anonimamente o con nomi falsi, l’ultima mail diffamante l’ho ricevuta proprio stamane da un tale Francesco Diana che mi augura di andare anche a me presto a riflettere a Benevento) e di tentativo di tapparmi la bocca producendo in continuazione contro di me, denunce per diffamazione del tutto inesistenti. Contro questi tentativi sto sempre rispondendo con denunce per calunnia in tal modo sbarrando la strada a questi sedicenti cultori della libertà di stampa che, a mio modo di vedere, dovrebbero essere chiamati amanti della libertà di stampa a senso unico: quella che fa comodo ai loro padroni.

 

In provincia di Caserta sto notando da tempo un appiattimento a sinistra di quasi tutti i colleghi, almeno nei giornali nazionali più quotati sul territorio. Nelle redazioni di questi giornali sul problema camorra, ad esempio, hanno un unico credo indiscutibile sul quale fondano il loro lavoro: Gomorra di Roberto Saviano, che è diventata in questi luoghi di “cultura democratica” la nuova Bibbia. E’ da notare che su questi giornali non si fa mai alcuni cenno a casi di corruzione politica a meno che non si tratti di casi eclatanti impossibili da non trattare.

 

Sul sito www.stopcamorra.it che gestisco ho ripubblicato da tempo un link ad un articolo di Gianluigi Guarino su Roberto Saviano dal titolo “Giù le mani dai giornalisti del Corriere di Caserta”, nel quale Guarino sintetizza in maniera ottima tutto quello che è il suo pensiero sul novello Omero della camorra. Un pensiero lucido ed al quale mi unisco con tutte le mie modestissime forze.

 

Per i giornalisti liberi o moderatamente schierati politicamente, sta diventando pressoché impossibile potersi esprimere liberamente in provincia di Caserta, se non ci si conforma alle mezze verità della nuova Bibbia o se non ci si batte il petto e si va cappello in mano dal “potentato culturale” che ha messo le sue grinfie su tutta la stampa della provincia ed anche su pressoché tutte le iniziative sociali foraggiate finora dalla macchina politica amministrativa. In particolare per quanto riguarda la mia attività giornalistica e sociale posso dire senza alcun dubbio che è stato diretto contro di essa, da parte di questo “potentato culturale” una sorta di cono d’ombra di scalfariana memoria, che punta a rendere invisibile ogni mio scritto ed ogni mia attività.

 

Ritengo che in questa situazione, che giorno per giorno diventa sempre più insostenibile tutti noi giornalisti liberi o moderatamente schierati politicamente, dobbiamo fare quadrato ed opporci al “potentato culturale” che finora ha fatto il bello ed il cattivo tempo nelle redazioni giornalistiche e nei palazzi del potere.

 

Al collega Gianluigi Guarino vittima di questo potentato, chiedo di tenere duro e di essere pronto per questa battaglia non appena tornerà libero di esprimere la propria libertà di pensiero.

 

Io sono pronto a schierarmi al tuo fianco e spero che così facciano tanti altri bravi ed onesti colleghi!

 

Luigi Cangiano

Giornalista

www.stopcamorra.it

Ultimo aggiornamento Domenica 11 Luglio 2010 15:25
 
Libera e conflitto di interessi giornalistico PDF Stampa E-mail
Scritto da Luigi Cangiano   
Giovedì 08 Luglio 2010 08:47

La giornalista Tina Cioffo, membra di Libera e moglie dell'ex sindaco di Casapesenna Avv. Giovanni Zara (anch'egli impegnato in un altra importante associazione antimafia e mandato a casa dalla sua stessa maggioranza dopo neppure un anno dalle elezioni), continuamente tesse le lodi dalle colonne de Il Mattino dell'associazione Libera di cui ella fa parte.

Riteniamo ciò un evidente conflitto di interessi, in quanto la stessa giornalista non è solo una semplice membra di Libera ma una vera e propria organizzatrice di eventi. I suoi articoli sono quindi un classico esempio dell'autoreferenzialità.

Non sarà certamente il caso della collega Cioffo e dell'associazione Libera di don Luigi Ciotti ma è proprio con l'autoreferenzialità e con la moltiplicazione delle associazioni tutte facilmente riconducibili a membri delle medesime associazioni madri, che nell'agro-aversano, soprattutto, si sta assistendo ad una vera e propria monopolizzazione di tutti i beni confiscati e di ogni elargizione pubblica da parte di questi soggetti, che hanno creato una rete ramificata di conoscenze, soprattutto politiche, che permettono loro di primeggiare in questo genere di attività.

A Il Mattino diciamo giusto parlare di Libera e delle sue attività ma forse un giornalista libero di farlo senza troppo zucchero nei suoi pezzi andrebbe meglio.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 14 Luglio 2010 15:30
 
Saviano pur di farsi intervistare specula sulla morte di Pietro Taricone PDF Stampa E-mail
Scritto da Luigi Cangiano   
Martedì 29 Giugno 2010 18:13

Oramai pur di rilasciare un'intervista, Saviano è pronto ad inventarsi qualsiasi cosa.

Ma arrivare a speculare anche sulla morte dell'eroe del primo grande fratello Pietro Taricone, scomparso tragicamente, è veramente troppo.

Saviano in occasione di questo mesto evento ha, infatti, rilasciato interviste a destra e a manca, ricordando i suoi trascorsi scolastici al Liceo Diaz di Caserta con Pietro Taricone. Rammentando, come è solito fare, aneddoti di attimi indimenticabili da lui vissuti in compagnia di Pietro Taricone. C'è solo un problema e, secondo noi, non di poco conto, Taricone infatti era nato il 4 febbraio 1975 e il vate dell'anticamorra Roberto Saviano solo il 22 settembre 1979.

Saviano parla di gite fatte in compagnia di Pietro Taricone. Che dire..., secondo noi, una panzana colossale per non esprimerci pi+ volgarmente.

In genere i ragazzi delle prime classi e quelle delle ultime classi non fanno gite insieme.

Ma se Saviano ha foto di quelle gite e di quegli attimi vissuti con Pietro Taricone, per favore, le mostri, saremo pronti a chiedergli scusa ed a fare ammenda.

Se queste fonti di prova non sono in suo possesso, gli chiediamo un unico favore: Saviano continua a "speculare" su quanto hai scritto, su quanto hai fatto e su quanto siamo sicuri che farai, ma almeno lascia stare chi ha lasciato la vita terrena per sempre, non tirare in ballo storie che non stanno assolutamente in piedi, pur di far accendere in ogni istante i riflettori su di te.

 
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