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Il Questore Marino dovrebbe denunciare Saviano. Un bacio a Nicola Barbato PDF Stampa E-mail
Scritto da Luigi Cangiano   
Domenica 27 Settembre 2015 04:10

Perché il Questore di Napoli dovrebbe denunciare Saviano quantomeno per diffamazione

Il 22 settembre 2015 Roberto Saviano sul suo sito ha scritto:

“ A Giugliano i passanti difendono la baby gang, e la realtà finisce in prima pagina

Due giorni fa a Giugliano un gruppo di ragazzini viene fermato da agenti della polizia municipale fra via Roma e Corso Campano, nell’area ztl. I vigili vogliono fare dei controlli, ma i ragazzini si ribellano e aggrediscono gli agenti. Partono insulti, la pattuglia è accerchiata e aggredita. Una vigilessa finisce in ospedale.

Dalla parte della polizia municipale non c’è nessuno. Al contrario: i passanti che assistono alla scena ostacolano gli agenti per facilitare la fuga dei ragazzini.

Non è una ricostruzione cinematografica tratta da “Gomorra”, questi sono fatti, realtà. Gli stessi fatti che il sindaco di Giugliano vorrebbe nascondere sotto il tappeto negando l’autorizzazione alle riprese nel suo paese di "Gomorra 2 – La serie", nel timore dell’immagine negativa che potrebbe diffondersi dalla narrazione cinematografica. E invece eccola qua, l’immagine negativa, direttamente in prima pagina tra le cronache.

In questo contesto le parole del Questore di Napoli Guido Marino sono l'ennesimo invito all'omertà: "Certi programmi tv sono offensivi e per niente rappresentativi della realtà che vogliono rappresentare".

Offensivi sono i clan, offensivo è accusare opere creative, invece che la corruzione e l'inefficienza della macchina statale. “ (fonte: http://www.robertosaviano.com/a-giugliano-i-passanti-difendono-la-baby-gang-e-la-realta-finisce-in-prima-pagina/)

Tali suoi strali seguiti da milioni di acritici ed osannanti fans, sono stati lanciati contro due rappresentanti dello Stato. Il sindaco di Giugliano in Campania perché semplicemente non ha dato l’autorizzazione alle troupe di Sky ed a Saviano di venire a gettare altro fango sul già problematico centro urbano che amministra ed  il Questore di Napoli dott. Guido Marino che durante una trasmissione radiofonica di Radio 24 aveva osato dire "Certi programmi tv sono offensivi e per niente rappresentativi della realtà che vogliono rappresentare". Una semplice opinione espressa dal Questore, che condivido in pieno ed infatti sono già diversi anni che la espongo pubblicamente ovunque mi sia consentito di farlo e vi assicuro che mettere in discussione un uomo idolatrato come Saviano è molto problematico.

La libertà di manifestazione del pensiero “per quanto riguarda l’esperienza italiana si colloca quasi a metà tra le libertà individuali e le libertà collettive, nel senso che la ragione della sua tutela risiede sia nell’interesse individuale di testimoniare i propri convincimenti, sia nell’interesse generale al progresso in qualunque campo attraverso il libero confronto delle varie opinioni” (fonte: http://www.treccani.it/enciclopedia/liberta-di-manifestazione-del-pensiero/)

Da tale punto di vista le parole, contro cui Saviano si è scagliato con violenza inaudita, del Questore di Napoli sono davvero inappuntabili. Egli ha semplicemente espresso il suo pensiero, che ripeto è il mio, e che quindi qui cerco di spiegare in maniera compiuta.

La serie televisiva Gomorra nella sua monotona ripetitività non aggiunge nulla a ciò che tutti i cittadini della Campania conoscono benissimo perché a differenza di Saviano ci vivono ogni giorno della loro esistenza. Quello che il serial aggiunge è il carattere folkloristico/offensivo, a esclusivo fine di tornaconto economico che certamente si compie in Gomorra. La serie televisiva Gomorra non aggiunge nulla neppure dal punto di vista intellettuale, infatti qualsiasi  dei film degli anni ’70 sceneggiato da Ciro Ippolito con Mario Merola protagonista e persino quelli di sottomarca di quegli anni, ha la medesima valenza culturaltestimoniale del serial Gomorra, anzi almeno in quei film il messaggio che passava almeno era chiaro: i camorristi sono dei pezzi di merda.

D’altra parte Saviano aveva scoperto l’acqua calda già con il libro Gomorra, ispirato/imbeccato da una certa classe politica di sinistra sulla quale oggi persino la DDA indaga, e che divenne un best seller grazie al fatto di essere pubblicato, sebbene opera prima, dalla Mondadori (controllata dalla famiglia Berlusconi) e successivamente pompato a dismisura su tutti gli organi di informazione, a partire dal TG1 di Gianni Riotta, per le del tutto presunte minacce subite dal giovane scrittore. Dico presunte perché quando si trattò di assegnare la scorta a Roberto Saviano diversi esponenti delle Forze dell’Ordine si espressero negativamente a tale assegnazione della scorta (tra questi Vittorio Pisani che ha arrestato, nella realtà e non nella fiction, il capo dei casalesi Michele Zagaria).

Il serial Gomorra è la ciliegina sulla torta che sta creando emulazione nelle giovani leve della camorra e consequenzialmente incattivisce così tanto il clima che finanche in qualche esponente delle forze dell’ordine si superano i normali limiti della lotta alla criminalità, al riguardo l’uccisione del diciassettenne Davide Bifolco è emblematica. Gomorra è ulteriore incrudelimento della realtà! Ripeto, ribadisco e sottolineo che Gomorra è così concettualmente strutturata unicamente per avere più spettatori e quindi intascare più soldi di diritti televisivi e pubblicità.

Il messaggio che Saviano lancia attraverso il suo serial è questo ed i cervelli di giovani disperati e senza alcuna cultura, perché molto spesso ancora adesso a Napoli si arriva a stento a completare la scuola dell’obbligo, lo assorbono in questa maniera insieme a qualche stupefacente ed all’alcool.

Con ciò voglio dire che il serial Gomorra, Sky e soprattutto Saviano stanno creando un mostro, un mostro che porterà tanti giovani morti ammazzati a Napoli come non si vedevano da tempo, sarà una guerra per il controllo del territorio fatta fra vecchi “boss” violenti  e sovraeccitati giovani violentissimi emuli degli squallidi personaggi caricaturali di Gomorra. Chi alla fine la spunterà lo decideranno solo le armi e la violenza.

Ecco perché, a mio avviso, il Questore di Napoli ha detto che Gomorra è offensivo. Forse avrebbe ancora meglio detto che Gomorra è una macchina della violenza, perché è questo quello che è.

Il Questore non è affatto omertoso, lui combatte la realtà e soprattutto la vive sulla sua pelle, cosa che Saviano non fa da almeno nove lunghi anni ed onestamente, visto e considerato il suo modo di scrivere “non fiction novel” inizio a chiedermi se ha veramente mai visto un morto ammazzato in strada dal vivo, se ha mai parlato con un camorrista vero a tu per tu subendo minacce e tante e tante altre cose che chi scrive ha subito senza mai lamentarsi perché sa dove vive e quello che fa.

 

Concludendo voglio lanciare un bacio al poliziotto Nicola Barbato di Gricignano d’Aversa, ferito a Fuorigrotta durante un’operazione antiracket in “borghese”, questa è Napoli! Una realtà che non ha proprio bisogno di ulteriore crudeltà.

 

 

Ultimo aggiornamento Lunedì 28 Settembre 2015 05:28