L'inciviltà della nostra vita quotidiana, ad Aversa e nel suo hinterland, ma potremmo dire in tutta la provincia di Napoli ed in buona parte di quella di Caserta, la subiamo tutti i giorni. E' un'inciviltà civica, nel senso che questa è oggi l'esatta fotografia del nostro vivere.
Non possiamo definirci civili, nel senso comune del termine. Da noi non funziona nulla come dovrebbe e quando sento persone e politici delle nostre terre che si scandalizzano quando il politico di turno della Lega ci ricorda tutto ciò che realmente non funziona nella nostra terra, sono disgustato per loro e non per il politico di turno della Lega.
Da noi troppe cose non vanno come dovrebbero a cominciare dalle istituzioni politiche e pubbliche in generale. Il marcio da noi si nasconde ovunque, anzi non si nasconde affatto!Da noi il marcio è la legge. La legge del più forte che abbatte il più debole.
E' questo lo scenario che viviamo, è questo lo scenario che noi stessi creiamo. Anche chi dice di essere civile, di rigare dritto, in realtà nella nostra terra non lo è! Non basta fare il proprio dovere per potersi considerare civili, in una terra dove regna indisturbata da decenni la legge delle giungla. Chi fa solo il proprio dovere, chi magari fa il proprio dovere sottostando comunque al male che ci circonda, senza alzare mai la testa, non è un uomo civile e non può considerarsi tale auto assolvendosi.
Nelle nostra terra il marcio si esprime in maniera lampante nelle istituzioni, le malversazioni della politica sono all'ordine del giorno, le connivenze della politica con la criminalità sono oramai dati di fatto inconfutabili e neppure ancora portati completamente alla luce, da noi occorrerebbe fare tabula rasa di certi gruppi di potere politico-economico-criminale.
Anche la Chiesa, nella nostra terra, fa poco, se si escludono pochi esempi fulgidi, uno su tutti quello di don Peppe Diana, martirizzato dalla mano criminale, la Chiesa fa veramente poco, troppo spesso nascondendo dietro ad un dito i problemi che assorbono la nostra vita, altre volte con denunce sterili, che strappano l'applauso ma che poi lasciano il tempo che trovano.
Da cittadino dell'agro-aversano io mi vergogno di quasi tutto ciò che la nostra terra produce! Sono in gran parte frutti del male, quasi tutto nasconde a chiare lettere un disegno di sopraffazione.
Anche una vita spezzata a quindici anni da un coetaneo è la nostra inciviltà civica, che tutti abbiamo contribuito a costruire votando corrotti, lavorando per imprese a base criminale, non facendo il nostro dovere, non alzando mai la testa di fronte a chi vuol farcela tenere a tutti i costi abbassata! Quel ragazzo di quindici anni lo abbiamo ucciso tutti noi!
Luigi Cangiano Presidente STOP CAMORRA
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