Home Notizie AVERSA. QUEL RAGAZZO DI QUINDICI ANNI LO ABBIAMO UCCISO TUTTI NOI!
AVERSA. QUEL RAGAZZO DI QUINDICI ANNI LO ABBIAMO UCCISO TUTTI NOI! PDF Stampa E-mail
Scritto da Luigi Cangiano   
Venerdì 12 Aprile 2013 08:43

L'inciviltà della nostra vita quotidiana, ad Aversa e nel suo hinterland, ma
potremmo dire in tutta la provincia di Napoli ed in buona parte di quella di
Caserta, la subiamo tutti i giorni. E' un'inciviltà civica, nel senso che
questa è oggi l'esatta fotografia del nostro vivere.

Non possiamo definirci civili, nel senso comune del termine. Da noi non
funziona nulla come dovrebbe e quando sento persone e politici delle nostre
terre che si scandalizzano quando il politico di turno della Lega ci ricorda
tutto ciò che realmente non funziona nella nostra terra, sono disgustato per
loro e non per il politico di turno della Lega.

Da noi troppe cose non vanno come dovrebbero a cominciare dalle istituzioni
politiche e pubbliche in generale. Il marcio da noi si nasconde ovunque, anzi
non si nasconde affatto!Da noi il marcio è la legge. La legge del più forte che
abbatte il più debole.

E' questo lo scenario che viviamo, è questo lo scenario che noi stessi
creiamo. Anche chi dice di essere civile, di rigare dritto, in realtà nella
nostra terra non lo è! Non basta fare il proprio dovere per potersi considerare
civili, in una terra dove regna indisturbata da decenni la legge delle giungla.
Chi fa solo il proprio dovere, chi magari fa il proprio dovere sottostando
comunque al male che ci circonda, senza alzare mai la testa, non è un uomo
civile e non può considerarsi tale auto assolvendosi.

Nelle nostra terra il marcio si esprime in maniera lampante nelle istituzioni,
le malversazioni della politica sono all'ordine del giorno, le connivenze della
politica con la criminalità sono oramai dati di fatto inconfutabili e neppure
ancora portati completamente alla luce, da noi occorrerebbe fare tabula rasa di
certi gruppi di potere politico-economico-criminale.

Anche la Chiesa, nella nostra terra, fa poco, se si escludono pochi esempi
fulgidi, uno su tutti quello di don Peppe Diana, martirizzato dalla mano
criminale, la Chiesa fa veramente poco, troppo spesso nascondendo dietro ad un
dito i problemi che assorbono la nostra vita, altre volte con denunce sterili,
che strappano l'applauso ma che poi lasciano il tempo che trovano.

Da cittadino dell'agro-aversano io mi vergogno di quasi tutto ciò che la
nostra terra produce! Sono in gran parte frutti del male, quasi tutto nasconde
a chiare lettere un disegno di sopraffazione.

Anche una vita spezzata a quindici anni da un coetaneo è la nostra inciviltà
civica, che tutti abbiamo contribuito a costruire votando corrotti, lavorando
per imprese a base criminale, non facendo il nostro dovere, non alzando mai la
testa di fronte a chi vuol farcela tenere a tutti i costi abbassata! Quel
ragazzo di quindici anni lo abbiamo ucciso tutti noi!

Luigi Cangiano
Presidente STOP CAMORRA

Ultimo aggiornamento Venerdì 28 Febbraio 2014 05:13